Chi altro vuole essere percepito dal mercato come un medico specializzato?

Differenze strategiche sull’utilizzo del tempo!
30 novembre 2016
Hai un obiettivo in termini di fatturato? La cosa più importante per un libero professionista è iniziare a guardare alla professione con occhi da imprenditore!
30 gennaio 2017

Chi altro vuole essere percepito dal mercato come un medico specializzato?

Quando inizi qualcosa di nuovo c’è entusiasmo. Ed è l’entusiasmo a trascinarti verso traguardi che non avresti mai immaginato, soprattutto quando riesci a trasmetterlo alle persone che diventano parte del sogno. All’inizio quando stai lavorando ad un nuovo business, è importante focalizzarsi sul progetto affinché questo decolli, perché proprio all’inizio quando le idee sono nuove si scontrano con la diffidenza della gente. Nella nostra testa tutto funziona bene, tutto gira poi quando sputi fuori le idee, la fuori ci sono le fauci del drago ad attenderti. Ed è lì che scopri di che pasta sei fatto è lì che il tuo entusiasmo ti fa continuare, continuare, e continuare, fino a quando avrai contagiato con quello stesso entusiasmo altre decine e decine di persone che insieme a te creeranno il sogno. Per questo è un lavoro duro creare un sogno, non basta esserne convinto, è necessario come ho fatto io consumare le suole delle scarpe fino a che il tuo entusiasmo non contagia le persone intorno a te, e poi più in là e poi ancora più in là.

E’ come la mongolfiera: all’inizio bruci tanto gas per scaldare l’aria all’interno del pallone, e poi quando il pallone si riempie di aria calda sufficiente a vincere la resistenza dell’aria esterna, si solleva.

Il maggior ostacolo all’azione umana è la paura.

Questo è il modo in cui vive la maggior parte della gente che in nome della sicurezza, incatena la propria vita ad un posto fisso e ad un mutuo per comprare una prima casa che di fatto non si può permettere. Mi sono sempre chiesto perché? Perché la maggior parte dei laureati finisce a fare il dipendente e consumare la propria vita ripetendo per 40 anni le stesse cose imparate una volta. Beh, poi c’è lo scatto di anzianità…

Come si può insegnare ai giovani a credere un po’ di più al proprio talento e soprattutto infondergli il coraggio, che ce la possono fare se perseguono incessantemente un obiettivo. Molte biografie parlano di uomini che hanno realizzato qualcosa di grande, qualcosa che ha cambiato il mondo solo perché il filo dell’entusiasmo non si è mai interrotto e soprattutto hanno continuato a bruciare gas, fino a che l’ultima molecola di aria calda non si è scaldata e ha fatto sollevare il sogno.

Molto spesso ci scoraggiamo o meglio bruciamo gas su troppe idee, troppi spunti senza sapere che il multitasking è un concetto errato della nostra cultura, e la scuola ce lo insegna, prepararci a fare il dipendente. Ricordo infatti quando facevo il dipendente che venivi apprezzato se facevi più cose contemporaneamente. Questo però danneggia il risultato perché il nostro cervello può fare bene una cosa alla volta.

Da oggi si ragiona per focus!

Creo un obiettivo per volta e lo realizzo prima di passare al prossimo.

Il multitasking fa perdere forma al sogno. Quando vogliamo fare qualcosa, o realizzare il nostro sogno, possiamo percorrere diverse strade. Chi ha realizzato il suo ed ha avuto successo, ha sempre e solo pensato al modo di realizzarlo, oppure ha delegato.

Il multitasking è il frutto di una cultura scolastica che prepara ad una vita da dipendente. Il focus è il risultato di un sistema di pensiero imprenditoriale che prende un’idea e la realizza, con determinazione incessante.

L’imprenditore fa multitasking quando delega. Ovvero inizia con un’idea la comincia ne capisce la realizzazione e poi prima di passare a realizzare l’idea successiva, la delega a qualcun altro.

Questo porta al concetto successivo della specializzazione. A scuola pensi che sapere tante cose sia un valore aggiunto, la vita imprenditoriale ti porta invece a scoprire che è meglio focalizzarsi, se vuoi prosperare!

Stiamo vivendo nell’epoca della distrazione: hai un focus chiaro e definito?

Io non ce l’avevo quando ero giovane. Non ho mai fatto progetti a lungo termine e questo mi ha notevolmente penalizzato nella crescita professionale. Pensare che anno dopo anno le cose si mettono a posto è stato un po’ come consegnare la mia vita al caso e soprattutto agli umori che spesso non rivelano veramente chi sei.

Poi gli anni passano veramente, ho iniziato a guardarmi indietro e vedere che non cresceva nulla di concreto, e così ho cominciato a formarmi in modo diverso perché ro consapevole che le nozioni imparate all’università non si potevano adattare alla vita.

Così mi sono lentamente evoluto iniziando a fare il libero professionista. E come ho iniziato a fare quest’attività? Naturalmente cercandomi i clienti da solo, con l’unico sistema che conoscevo: consumare la suola delle scarpe. Ma soprattutto ho iniziato a capire che i clienti non hanno voglia di fare le cose scomode e così ho iniziato a farle io per loro. Come direbbe qualcuno: “Mettiamo l’asino dove vuole il padrone!”. Questo eccesso di zelo mi ha portato negli anni ad avere migliaia e migliaia di clienti, e poi crescendo mi sono chiesto se non ci fosse un modo migliore per acquisire clienti, che non fosse quello della strada e di consumare le suole delle scarpe.

Ho cominciato a guardare alle altre categorie come per esempio i medici, quelli che quando vai da loro, chiedi permesso prima di entrare, ti siedi sulla punta della sedia, fai la riverenza, e poi sei disposto a fare qualsiasi cosa pur di avere un suo parere, anche a spogliarti se lui te lo chiede. Immaginiamo che potere ha un medico nella nostra cultura!

Penso che dovrebbe avere ancora più potere chi ti aiuta a seguire uno stile di vita che riduce al minimo la probabilità di ammalarsi… E allora tutto questo potere come fa ad averlo un medico? In realtà non è il medico in se, ma la sua specializzazione.

Questo concetto ha stravolto la mia attività professionale negli ultimi anni, a tal punto che ho creato CertificatoCasa® per riallineare la percezione del cliente sulla mia professione.

Come dicevo prima, questo processo di trasformazione è avvenuto negli ultimi anni in cui dopo anni di grandi soddisfazioni, ho cominciato a guardare alla mia professione con occhi diversi perché qualcosa cominciava a starmi stretto. Stavo facendo il dipendente di me stesso con l’aggravante del rischio imprenditoriale.

Ero tornato al punto di partenza.

A quel punto ho capito che si può creare tutto partendo da una prospettiva diversa e cioè ho cominciato a rispondere alla domanda come posso tornare ad essere libero, ovvero tornare ad avere il tempo per ripensare alla mia attività e ricrearla al fine di migliorarne i processi per avere tempo e liquidità, necessari a creare un nuovo modello per i giovani.

Ho percorso tutti i marciapiedi della città e consumato le suole delle scarpe per non fare il dipendente, e dopo più dieci anni di studio professionale stavo iniziando a fare il dipendente di me stesso.

Qualcosa non funzionava.

Nel mondo della formazione imprenditoriale, ho soprattutto imparato una cosa:
“Le chiacchiere stanno a zero,
contano solo i risultati”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *