Inizio questo capitolo con un passaggio estrapolato dal blog di Frank Merenda:

Sono anni che mi sgolo cercando di far arrivare il messaggio che ogni azienda deve essere progettata secondo il ciclo:

• Branding (posizionarsi come scelta preferita nella mente di una nicchia)
• Marketing Risposta Diretta (attrarre clienti interessati)
• Vendita (trasformare i potenziali clienti in contratti)
• Prodotto (creare e consegnare la merce o il servizio)

Probabilmente sono argomenti che non hai mai sentito, e per questo, visto che sono lontani dalla tua cultura a prima vista cerchi di evitarli. Già perché scontrarsi con una nuova abitudine significa che devi uscire dalla tua zona di comfort, e fare qualcosa affinché questa diventi conosciuta e quindi dopo un po’ di tempo, rientri nella tua nuova zona di comfort. O meglio la allarghi, espandi i tuoi confini.

Molto brevemente l’Italia è in dietro di 40/50 ani rispetto a quello che si fa negli Stai Uniti dal punto del business. Perché? Molto semplicemente osserva ciò che è successo di là dal 1930 ad oggi e osserva ciò che è successo di qua: noi abbiamo avuto la 2° guerra mondiale che ha raso al suolo l’Europa e dopo l’abbiamo dovuta ricostruire mentre di là iniziavano a divertirsi con il rock’n’roll. Così la nostra realtà contadina ha cominciato a produrre beni e diventare improvvisamente una realtà imprenditoriale, dove i prodotti venivano venduti senza un minimo di strategia di vendita: c’era la fame e il boom economico degli anni ’60 ha portato il benessere nelle case della gente comune, che dalla campagna fuggiva per godersi la città. Poi con gli anni ’80 e ’90 dopo un orientamento al prodotto le aziende si sono orientate al servizio e poi al cliente.

Ma oggi che tutto è cambiato come si vende, come portiamo il nostro prodotto al nostro cliente? E’ questo il passaggio che dobbiamo fare in questi anni perché siamo in una nuova epoca, non è vero che c’è la crisi, c’è un cambiamento che ormai da più di dieci anni avanza e se non impariamo gli strumenti necessari per andare avanti con la nostra professione, scompariremo.

Infatti un giovane professionista che inizia la sua attività non può pensare di costruire un futuro senza strategie guadagnando € 6/7,00 all’ora perché la nostra cultura non ti dà altre alternative.

Oggi le persone utilizzano il web per cercare la soluzione al loro problema. Soprattutto vogliono comprare da altre persone, infatti le aziende stanno dando un volto umano a ciò che fanno, non sono più delle scatole anonime in cui non sai mai dove e a chi rivolgerti. Oggi c’è la faccia e anche noi professionisti dobbiamo sistematicamente cambiare approccio al nostro business.

Questo significa una cosa molto semplice: anche nel nostro piccolo, se vogliamo essere presenti su internet, dobbiamo abbattere le barriere che si frappongono tra noi e i potenziali clienti, iniziando a creare il nostro brand e posizionarci sul mercato, in maniera unica rispetto a tutti gli altri.

Questo è un vantaggio sleale, perché prima iniziamo un percorso di riadattamento del nostro ruolo e prima il mercato ci premierà. In caso contrario il tuo passato sarà l’unico indicatore di come andrà il tuo futuro, e la paura il pregiudizio e la scarsa adattabilità segneranno il tuo disastroso avvenire.

La cosa incredibile è che lasciamo che la paura gestisca la nostra vita e le scelte che ne conseguono, semplicemente perché immaginiamo che non riusciremo a fare una cosa senza nemmeno averci provato.

E’ talmente forte il condizionamento culturale che piuttosto di provare a fare qualcosa, rinunciamo solo per aver immaginato scenari apocalittici.

Ma come si vince la paura? Con l’azione.

Ho imparato in questi anni, dalle esperienze fatte che avere tante informazioni e non metterle in pratica per la paura di fallire è la via più breve verso il fallimento. Infatti tutte le persone che hanno successo nella vita, hanno vinto le loro paure e non hanno mai mollato fino alla realizzazione del loro sogno. E quando si accorgevano di aver sbagliato, rifacevano in altro modo.

Tutto questo si traduce nel creare nuove abitudini che migliorano giorno dopo giorno l’approccio alla nostra professione.

Il franchising è una nuova abitudine!